Morra muta
Marche
(provincia di Ancona e Macerata)
Si giocava quando non si poteva urlare ad esempio per non disturbare o
comunque per non attirare l'attenzione.
Il gioco era sempre o a coppie o individuale. Ad una coppia venivano assegnati i
punteggi pari ed a una quelli dispari, poi si giocava senza chiamare il punto a
voce e ci si aggiudicava il punto a seconda se era pari o dispari.
Morra alla mazza
Marche
(Scalelle di Roccafluvione - AP)
Tipo di morra giocata solo nell'area,
ove si gioca peraltro anche la morra normale, chiamata "a secco".
La mano viene aperta ed il punto
chiamato solo al ritorno di un movimento a pendolo. In pratica i due giocatori dalla
posizione di partenza portano la mano che gioca verso l'interno del corpo
superando la linea mediana e riportandola nella posizione di partenza quando le
due mani si confrontano viene aperta la mano e giocato il punto. E' una morra
più lenta del normale, anche se spesso si velocizza notevolmente.
La
parrocola
Puglia
(specie foggiano): A PARROKK'L'
Abruzzo: ZI ZIT
Modalità
di gioco
Puglia: si fa la conta; chi esce
ottiene il possesso della paroccola. Quest'ultimo da, a un compagno di gioco, un
colpo sulle mani con la paroccola; con la mano libera indica un numero, mentre
con la voce ne dice un altro (da
Abruzzo:
se chi non ha la parrocola indica con la mano (non c'è bisogno di dichiararlo a
voce) lo stesso numero indicato del possessore della parrocola, prende lui la
parrocola e da un colpo all’avversario che deve porgere la mano con il palmo
verso l’alto e tenerla ferma per ricevere il colpo; se sposta la mano per
evitare il colpo deve ricevere tre colpi ulteriori.
Note
Folkloristiche
A volte chi aveva la paroccola, per
far sbagliare il compagno, diceva a voce: "quattro!" e indicava con la
mano il quattro. L'altro a volte, intuiva, o aveva fortuna, e presentava il
pugno chiuso, che rappresentava lo zero. Aveva vinto e il pugno assumeva anche
un altro significato: "Ti ho frecato!".
Spesso i ragazzi, dopo il gioco, tornavano a casa ad ora di pranzo con le mani
gonfie, al punto da non poter reggere le posate. I genitori li canzonavano
dicendo: "Te le sei prese le paroccole".
Modalità
di gioco
Giocatori: 2 o più
Materiali: un fazzolettone grande si fa arrotolare su se stesso, mantenendo
fermi i due lembi opposti, in modo da ottenere una specie di frusta. A volte per
rendere il colpo più doloroso, si mette dentro una pietra o un pezzo di legno o
addirittura si bagna per rendere il colpo più doloroso.
Luogo: all'aperto.
Morra Francese (Nizza)
Modalità
di gioco
Esiste anche lo zero. Quindi i punti vanno da zero a 10 ed il pugno chiuso non
significa "uno" bensì "zero". Invariato il resto. Lo zero
è anche usato in talune città piemontesi.
Morrina (Mel - Belluno)
Modalità
di gioco
Un giocatore chiama sempre 6 ("Cià" in dialetto locale), il suo
avversario chiama quello che vuole. Restanti regole invariate. Chi vince chiama
sempre 6 a sua volta fino a quando non perde.
Juego de lo chinos (Siviglia - Andalusia - Spagna)
Modalità
di gioco
"Juego de lo chinos" o "gioco dei cinesi": consiste
nell'indovinare quante monete o sassi (da 0 a 3) l'altro giocatore aveva nel
pugno chiuso. Al posto delle monete o sassi si possono, per l'appunto, usare da
0 a 3 dita. Conta anche lo zero, i punteggi vanno quindi da 0 a 6. Si
scommetteva normalmente la consumazione al bar o cose del genere. Una variante
è giocare con un solo dito (variante detta "comunista"), quindi
i punteggi possono essere 0-1-2. Serve per decidere rapidamente chi debba fare
una cosa (esempio tra gli studenti chi doveva portare fuori la spazzatura).
Punto invito (Brescia valli e Bergamo)
Modalità di gioco
Chi ha il punto fa la chiamata a voce prima
di buttare la mani, solitamente chiama sei, l'altro scende e chiama quello che
vuole. Quando prende il punto a sua volta chiamerà il punto prima di scendere le
dita.